โVolere รจโฆvolereโ
Vi ricorda qualcosa questo titolo?
ย Forse un certo detto, che si annovera tra i piรน diffusi in veritร : โvolere รจ potereโ.
ย Se vi sembra strano che il nome di quest’articolo non sia proprio quello, ma una sua rivisitazione un poโ insolita, ebbene รจ perchรฉ, a me che lo scrivo, sembra altrettanto strano che manipoli di persone scivolino nella suggestione che ad unire il volere e la sua realizzazione ci sia una sorta di superstrada che non puรฒ che condurre alla meta, se si portano con sรฉ le giuste risorse.
I due termini dellโequazione, volere e potere, costituiscono due piccoli insiemi che hanno un complesso di significati molto piรน ampio, ma che in questo testo saranno sostanzialmente interpretati come โforza motrice dellโuomoโ e โcompimento ultimo di Xโ. ร risaputo che i modi di dire hanno lโincredibile capacitร di coagulare declinazioni e declinazioni di un principio primo che appartiene alla moltitudine in poche e semplici parole, indici di quanto esso sia radicato. La canonica esplicitazione di โvolere รจ potereโ consiste semplicemente nellโaffermare che se perseveriamo nel conseguimento di qualcosa, essa รจ raggiungibile.
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Detto questo, lโidentificare il motivo dellโinosservata somministrazione prematura di un concetto del genere nelle menti di tutti noi sarร lโoggetto della mia analisi.
Non che ce ne sia solo uno, naturalmente. Partendo da qualcosa di strettamente fattuale, la prima mano a porgerci un abbondante cucchiaio della dolce medicina, una certa ideologia provvidenziale, per la quale ad uno sforzo dovrebbe corrispondere un proporzionale risultato รจ, senza dubbio, il retaggio religioso-culturale che, seppur inconsapevolmente, abbiamo. La visione provvidenzialistica del cattolicesimo prevede per sua stessa definizione, sintetizzando al massimo, un legame indissolubile tra ciรฒ che si dร e ciรฒ che si riceve. Pensate ad esempio ai Promessi Sposi se volete individuare una chiara rappresentazione di un assetto permeato dalla Provvidenza. Personalmente trovo molto interessanti questi tipi di ragionamenti riguardanti le origini dei nostri costumi, ma รจ un altro il motivo che mi ha spinto a scrivere questo articolo e ha bisogno di una premessa.ย
Se immaginiamo ogni uomo come un coacervo di idee e aspirazioni acerbe, che possono necessitare di un impegno altalenante o di una dedizione ai confini della manรฌa per potersi evolvere, diventa indispensabile dover trovare una fonte di motivazione, alla quale accostarsi e stringersi fino a farla diventare propria. Questo ci causa un impiego di energie potenzialmente esasperante; con quale impudenza dovremmo anche prendere in considerazione che perfino la piรน disciplinata costanza puรฒ lasciarci tra le mani la stessa cenere dalla quale l’abbiamo tirata fuori?
Ecco, questa รจ per me, in un orizzonte piรน ristretto (?), la ragione di diffusione di questo modo di dire e, aumentando il campo di indagine, la benzina che fa divampare negli animi di tutti noi la cieca speranza di poter sempre realizzare quanto desideriamo.
Le conclusioni sovrascritte, tuttavia, sono lungi dal voler annullare la concezione trattata, anzi, lo scopo รจ, paradossalmente, lโesatto contrario. Confidate di poter fare qualsiasi cosa se รจ ciรฒ che dร vita alla vostra motivazione e vi fa sperare con la stessa forza dei bambini, ma sappiate, o almeno provate ad accettare, che ciรฒ che accade รจ lโunica cosa che sarebbe potuta accadere (e non per qualche religiosa teoria della predestinazione, ma per un combinarsi di incognite) per quanto ingiusto possa essere. In ogni caso, non rassegnatevi alle conclusioni e riscrivete le frasi dellโultima pagina della storia che vi piace tanto se non vi sembra adeguata, essendo perรฒ consapevoli che ci potrebbero volere tante prove prima di poter ottenere quella giusta per voi o forse alla fine deciderete semplicemente di aprire un altro libro. Dopo tutto ciรฒ, si potrebbe obbiettare che siano inviti fin troppo aleatori, ma di questa visione aspramente realistica e con effetti apparentemente teorici ad ora, cโรจ un risvolto molto pratico. La frustrazione di un fallimento imprevisto rende ai nostri occhi lโoggetto agognato ancora piรน desiderabile, a un palmo di mano; forse ci basterebbe solo sporgerci un poโ di piรน e sarebbe nostro. รจ quindi unโemozione da indagare in modo tale che non ci distolga da ciรฒ che veramente vogliamo.ย
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E se invece si continua a fallire in qualcosa che si vuole piรน di qualsiasi altra cosa? Non ho la presunzione di rispondere io a un quesito che secoli di letteratura non hanno saputo risolvere con una risposta che potesse elargire una miracolosa requie al cuore degli uomini. Posso certo consigliare di partire dallโapprezzare ciรฒ che si ha, per ridurre la portata di unโinsoddisfazione tanto grande, ma il tentativo di razionalizzare tutto e svuotarlo del suo significato sarebbe tanto inutile quanto stupido.
Siate pronti anche ad accettare grandi fallimenti di grandi obbiettivi perchรฉ volere, a volte, รจ solo volere.
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Sofia Sebasianelli IVH