MANIPOLAZIONE.
La manipolazione è una tecnica usata da tutti. Come oggi anche in antichita, bambini, donne, uomini, re, sudditi, schiavi, oratori e veggenti. Tutti usiamo il controllo mentale, anche inconsapevolmente. Il vero fulcro che fa muovere le ragioni del perché usare questo cosi detto controllo mentale è a favore proprio, o anche se usato in modo positivo in favore di tutti, ma spesso chi applica il potere fa perdere qualcosa alla persona manipolata, pensiamo banalmente ad una coppia in cui la ragazza cerca di far restare il proprio ragazzo la sera a casa usando parole come “fai come vuoi” o banalmente induce ai sensi di colpa del ragazzo. E quando poi il ragazzo capisce di essersi perso la serata a causa della ragazza, litiga con lei. Ma la ragazza avendo usato parole che mirano ai sensi di colpa non evidenziandoli ha un solido alibi nel conflitto. Perché anche se il ragazzo prova ad incolparla della serata sprecata, la ragazza si limiterà a dire “io ti avevo detto di fare ciò che vuoi”. . Queste limitazioni sono presenti ogni giorno nelle nostre vite anche se non ce ne accorgiamo. La prima regola dunque è quella di sottostare per poter poi nel momento opportuno definire consapevolmente un colpo critico alla persona che non si preoccupava minimamente della nostra presenza. Se il ragazzo fosse sottostato senza uscire, avrebbe benissimo potuto urtare i sensi di colpa della ragazza, colpevolizzandola sul fatto che non si è goduto la serata a causa sua, inequivocabilmente, quando la prossima volta il ragazzo vorrebbe uscire basterà ricordare alla ragazza che la scorsa volta non è uscito per colpa sua. Questo è solo uno degli svariati esempi non troppo astratti da considerare, ma badate bene all’utilizzo di questi fattori poiché la regola deve essere applicata in un determinato modo senza strafare. Un esempio di regola applicata male può essere fatto ai tempi di Luigi XIV, Nicolas Foquet era convinto di succedere a causa delle grazie del re che si è guadagnato nel tempo. Fouquet organizzò un evento per l’inaugurazione del castello di famiglia, tra gli invitati c’era anche Luigi XIV. Era una commemorazione sfarzosissima, giardini curati nei minimi dettagli, maggiordomi e donzelle da tutte le parti, buon cibo a non finire. Tutti gli invitati rivolsero le attenzioni al padrone del castello, Nicolas, anche quando il re era considerato addirittura il “padrone del paese” nessuno gli era devoto in quell’occasione, infastidendo cosi Luigi XIV stesso. Fouquet fu stato accusato dal re stesso di aver rubato oggetti e soldi dal tesoro di Francia, quando fu Luigi XIV ad acconsentire di poter rubare di nascosto, mandando così all’impiccagione Fouquet. Al posto di Nicolas sali come Primo ministro di Francia Jean-Baptiste Colbert, un uomo noto per la sua parsimonia e grigiore dei suoi eventi. Morale della legge: non strafate credendo di aver vinto, nessuno vince se ci può essere una seconda rivalsa, ma se attendete il momento giusto potete vincere sferrando un colpo critico quando le acque si saranno calmate. Nascondetevi nel’ombra del vostro superiore non facendolo dubitare però, rimanete nella linea sottile tra le grazie e le cause agendo al momento giusto. Questo articolo è a scopo conoscitivo e non mira a usare questi trucchi per favoreggiamento.
Di Teodoro Stefano Sergio